Tra Stazione e Foresta: il caso di Rovereto
#TRANS-Lighthouses
Il terzo giorno di training condotto dall’associazione Viração&Jangada, all’interno del progetto TRANSLightouses, si è svolto con la visita a La Foresta. Si tratta di un’associazione che opera nel comune di Rovereto con attività partecipative di carattere sociale, culturale, artistico, economico, educativo e di sensibilizzazione. Alla base delle sue iniziative vi sono i concetti di sostenibilità, portata avanti con operazioni di autoproduzione e attività di raccolta dei rifiuti nei luoghi naturali; la collaborazione e il fare comunità, attraverso il coinvolgimento di differenti culture e fasce d’età; e la trasformazione del territorio, come testimoniano molte delle attività organizzate a partire dal 2019 che riguardano diversi ambiti produttivi e settori locali.
La Foresta è sia un’associazione che uno spazio fisico. A partire dal 2021 ha sede nell’ala nord della stazione dei treni di Rovereto, un luogo strategico che consente di raggiungere facilmente i suoi spazi ma anche rappresentativo dell’azione esercitata sul territorio, che dalla stazione si estende all’interno della città fino ai bordi del bosco, al nord del centro abitato. Qui, nel quartiere Brione, è attivo a partire dal 2017 Comun’Orto, oggetto specifico di questa visita. Nato inizialmente per offrire impiego a una comunità di immigrati, quando il centro di accoglienza chiuse Comun’Orto passa in mano a La Foresta che lo trasforma sia in un orto didattico che in un orto comunitario. Una porzione di esso è riservata agli studenti della prospicente scuola primaria; il resto è diviso e assegnato agli abitanti del quartiere che in autonomia si prendono cura del proprio appezzamento, procurandosi gli strumenti necessari, lavorando la terra, raccogliendone i frutti. I principi su cui si fonda Comun’Orto sono l’autogestione responsabile, la collaborazione e la sostenibilità: si cerca di evitare l’uso di materiali plastici a favore di oggetti recuperati o autocostruiti, quali sedie, tavoli, pensiline per il riparo, un sistema di recupero dell’acqua piovana per il suo riutilizzo in loco, come pure una compostiera affinché gli scarti organici possano essere reimpiegati per fertilizzare la terra.
Comun’orto costituisce in definitiva un modo efficace per rigenerare e trasformare con l’utilizzo di pochissime risorse una porzione di terra – al confine tra la città e il suo bosco – altrimenti lasciata al degrado e all’incuria e, allo stesso tempo, occasione per consentire alla popolazione che vi partecipa di poter trarne vantaggio fruendo dei suoi prodotti. Coltivare diventa dunque un modo per prendersi cura di uno spazio e un atto educativo, volto all’apprendimento di un mestiere, alla salvaguardia dell’ambiente, a uno stare comunitario.